mercoledì 28 novembre 2007

Altro che Aspirina...

Nel 1897 Felix Hoffmann, un chimico tedesco che lavorava per la Bayer ottenne l'Aspirina dall'acetilazione dell'acido salicilico. In quel periodo l'acetilazione era una tendenza diffusa per la ricerca di molecole più attive, così 11 giorni dopo fece altrettanto con la morfina, producendo l'Eroina. L'intento era quello di ottenere una molecola più efficace della codeina nel sedare la tosse, nella tubercolosi e nelle patologie respiratorie. Le effettive proprietà sedative sul centro del respiro (le stesse che portano a morte nell'overdose) furono inizialmente male interpretate, ritenendo che la riduzione del ritmo respiratorio dipendesse da una migliorata efficienza respiratoria. Fu battezzata commercialmente eroina. Alcuni ritengono che la fonte del suo successo derivi proprio da tale nome, visto che una droga 5 volte più potente, l'idromorfone, è sempre stata trascurata.

Always Coca-Cola

Se osserviamo il marchio della bevanda in verticale, possiamo notare una vaga immagine di una figura che sniffa della cocaina. L'immagine sarebbe stata messa in relazione al fatto che la bevanda conteneva cocaina (adesso contiene estratti delle foglie di coca ma prive dell'alcaloide). In effetti questo è uno dei tipici casi in cui, in una immagine indistinta, potremmo vedere di tutto. Proprio come possiamo immaginare di vedere nelle nuvole i più disparati oggetti e animali, così possiamo vedere il tizio che sniffa cocaina come tante altre cose.

Il logo fu creato da Frank Mason Robinson nel 1886, e fu lui stesso che battezzò la bevanda, e in effetti nulla toglie che avrebbe potuto nascondere alcuni messaggi nascosti. C'è da ricordare però che al tempo, la cocaina non era conosciuta come la polverina da sniffare che conosciamo oggi, ma era diffusa sottoforma di liquido. Ai tempi non veniva sniffata, veniva bevuta. Sarebbe stato quindi impossibile nascondere un messaggio del genere. Sarebbe totalmente anacronistico!

lunedì 26 novembre 2007

Gallo Sulla Banderuola

L’origine di questa usanza va ricercata nel Medioevo: nel IX secolo, infatti, papa Niccolò I decise di commemorare la frase che Gesù rivolge a Pietro nel Vangelo, dopo l’Ultima Cena: «Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». Ordino così che un gallo dovesse sormontare il più alto pinnacolo di ogni cattedrale, abbazia o chiesa della cristianità; poiché le banderuole segnavento erano già in uso, per mettere il gallo nel punto più alto si dovette montarlo sopra le banderuole.

Cin Cin e Prosit

Cin cin è una forma italiana dell’inglese chin chin, che deriva a sua volta dal cinse ch’ing ch’ing (prego prego). E una formula cinese di cortesia, introdotta in Europa dai marinai inglesi. In Italia è stata interpretata in modo onomatopeico, perchè simile al tintinnio dei bicchieri. E’ perciò diventata un augurio da pronunciare durante i brindisi, con il significato di “alla salute”.

La parola prosit è una voce del verbo latino prodesse (giovare, essere di vantaggio): precisamente si tratta della 3a persona singolare del congiuntivo presente. Significa "che faccia bene, che giovi!" o anche "sia a favore".
Oggi la parola Prosit è usata in campo liturgico al rientro in sacrestia dopo la conclusione della S. Messa da parte del celebrante dei ministranti, in campo laico durante i brindisi o all'alzarsi da tavola dopo il pasto come buon augurio.

Ampersand

L'ampersand (&, &, &, &), chiamata in italiano "e commerciale", è un simbolo che rappresenta la congiunzione "e", diffuso prevalentemente in ambito anglosassone col valore di "and".
Il carattere deriva dall’unione delle due lettere della congiunzione latina "et".
Si pensa che il nome ampersand risalga al XIX secolo, quando in Gran Bretagna si considerava l'ultima lettera dell'alfabeto (... X Y Z e &), e veniva chiamato con la corruzione della frase "and per se and", cioè "e [il simbolo che] di per sé [è] and".

Fare La Cresta

Anticamente si chiamava agresto un condimento asprigno che si ricavava dall'uva poco matura. I contadini, quando coglievano l'uva poco matura per far l'agresto, coglievano anche un po' di quella buona che avrebbero invece dovuto portare al padrone, si diceva far l'agresto per indicare questa piccola ruberia. In seguito, fare l'agresto è diventato fare la cresta.

sabato 24 novembre 2007

Dollar($)

Il nome del Dollaro Statunitense deriva dal Dollaro Spagnolo (che a sua volta deriva dal Tallero), che era una moneta d'argento largamente diffusa durante la Guerra di Indipendenza Americana.
Il famoso simbolo $ era impresso sulle monete spagnole da cui derivava e rappresentava le Colonne d'Ercole, che la Spagna aveva dovuto superare per andare alla scoperta dell'America attraversate da un nastro a forma di S recante il motto "(Non) Plus Ultra".
Una teoria alternativa dice invece che l'altro famoso simbolo del dollaro (S con due barre) derivi dal monogramma di US (United States). Formato dalla U (senza il fondo) e la S sovraimpresse.

venerdì 23 novembre 2007

Ovazione

Si dice che viene tributata un'ovazione ad una persona quando viene acclamata dalla folla, con applausi, ecc. Presso i romani una specie di trionfo o applauso per una non difficile vittoria riportata su nemici di poco conto (pirati, schiavi, ecc) o per resa del nemico senza combattere si celebrava facendo procedere il vincitore a piedi o a cavallo con una toga ricamata e incoronato di mirto, fra le ali della folla. Poi in suo onore veniva sacrificata una pecora e proprio dal nome di quest'animale (ovis = pecora) la cerimonia si chiamava ovazione.

Incubi e Succubi

Originariamente, secondo il folklore romano, un incubo (dal latino incubare , "giacere sopra") era un demone di aspetto maschile che giace sui dormienti, solitamente donne, per trasmettere sogni cattivi e talvolta per avere rapporti sessuali con esse. Questi demoni erano raffigurati aventi in testa un berretto conico, che talvolta perdevano mentre follegiavano. Colui che trovava uno di questi acquistava il potere di scoprire tesori nascosti.Gli incubi continuano ad essere presenti nelle leggende medievali dove la loro figura diventa più malvagia.L'incubo sottrae energia dalla donna con cui giace per trarne nutrimento, e nella maggior parte dei casi uccide la sua vittima o la lascia in pessime condizioni di salute.Si riteneva che a volte gli incubi concepissero dei figli con le donne che possedevano; una delle leggende più famosa di un tale caso è quella del mago Merlino, il famoso mago della leggenda di Re Artù.

Nelle leggende di Roma antica e poi del medievali, un succubo, o una succube, (dal latino succuba, "amante") è un demone di aspetto femminile che seduceva gli uomini (specialmente monaci) per avere rapporti sessuali. Secondo la leggenda i succubi assorbivano l'energia dell'uomo per alimentarsi, spesso portando alla morte l'indemoniato. Secondo altre versioni del mito, spingevano l'uomo al peccato con le loro tentazioni. Questa superstizione fu anche una spiegazione medievale per le eiaculazioni notturne che capitavano ai giovani in età pre-adolescenziale.
Secondo il Malleus Malleficarum o "Martello delle streghe", i succubi raccoglievano il seme degli uomini con cui giacevano, e gli incubi lo usavano per ingravidare le donne. Si supponeva che i figli così concepiti fossero più sensibili alle influenze demoniache.

Cocktails

Esistono diverse ipotesi sull'origine del termine cocktail:

- Potrebbe derivare dai termini inglesi cock (gallo) e tail (coda), forse dovuto al fatto che verso il 1400 nelle campagne inglesi si beveva una bevanda variopinta ispirata ai colori della coda del gallo da combattimento.

- Potrebbe derivare dal termine francese coquetier, un contenitore francese per uova che veniva usato a New Orleans per servire liquori durante il XIX secolo.

- Potrebbe essere una distorsione dal latino [aqua] decocta, cioè acqua distillata.

- Potrebbe derivare dalla leggenda che narra di una nave di ricchi inglesi che approdando in Sud America, festeggiavano bevendo liquori europei e succhi tropicali mescolati con una colorata piuma di gallo.

Prostituta, Puttana o Mignotta?

La parola prostituzione deriva dal verbo latino prostituĕre (pro = "davanti" e statuere = "porre"), e indica la situazione della persona (in genere schiava) che non "si" prostituisce, ma che come una merce viene "posta (in vendita) davanti" alla bottega del suo padrone. Questa origine richiama quindi la condizione storicamente più abituale della prostituta, la quale non esercita autonomamente la sua professione, ma vi è in qualche modo indotta da soggetti (protettori) che ne sfruttano il lavoro traendone un proprio guadagno.

La parola puttana deriva probabilmente da putto in quanto il più delle volte il rapporto portava ad una figliolanza.

La parola mignotta risalirebbe ad una lettura sintetica dell'annotazione Matris Ignotae apposta sui registri anagrafici nei riguardi di neonati abbandonati, tale annotazione era anche frequentemente abbreviata in M.Ignotae il ché, letto in un'unica parola, portò ad indicare un certo tipo di donna. Ai piccoli veniva posto al braccio un braccialetto di stoffa con la dicitura Filius M.Ignotae. La lettura sintetica portava a leggere Filius Mignotae, da cui derivò il termine romanesco fijo de mignotta, poi reso nella lingua italiana con figlio di mignotta.
Le M.Ignote erano - forse in alcuni casi in maniera ingenerosa - considerate prevalentemente donne che anteponevano il loro interesse personale alla vita dei loro figli, senza farsi scrupolo di abbandonarli una volta partoriti.

Sinonimi:
Troia (di origine contadina; propriamente: femmina di maiale destinata alla riproduzione), Meretrice (usato soprattutto nel periodo tardo imperiale e nel medioevo), Lucciola (in riferimento agli accendini accesi che si intravedono di notte ai lati delle strade), Zoccola, Battona, Bagascia, Androcchia, Baldracca, Pelanda, Sciaquetta, Marciapiedista, Tufera, Lumera, Sgualdrina, e vezzeggiativi quali puttanella, troietta, zoccoletta ma anche i termini allusivi laida, squillo, passeggiatrice, peripatetica, cortigiana, donna petrosa (termine dantesco per indicare che, al posto del cuore, si ha una pietra) e il più raffinato donna di facili costumi. Altri sinonimi sono Lupa (termine di origine laziale forse usato in tono canzonatorio riferendosi a quella lupa che allattò Romolo e Remo), Prosivendola, Bagassa in sardo, Donna Aperta, in latino Amica Omnium (amica di tutti), termine usato per descrivere Fulvia nelle Catilinarie ma frequentemente usato dallo stesso Sallustio, Profumiera (in Lombardia), Panda (in Cina), Donna di larghe vedute e Donna oggetto. Sempre nel mondo latino era, per i romani più facoltosi, normale circondarsi di schiave che soddisfacessero ogni desiderio del padrone; le donne deputate ad assolvere i bisogni della sfera sessuale venivano chiamate Lenee, Lenea è il nome italiano più antico per definire una prostituta.
(Thanks Chiccous)

Carte Francesi

Le figure sulle carte prodotte dagli artigiani di Rouen hanno il nome, in corrispondenza dei re di picche, cuori, quadri e fiori, rispettivamente di «David», «Alexander», «Caesar», «Charles», individuati nei personaggi storici di Davide, Alessandro Magno, Giulio Cesare e Carlo Magno.
I fanti (inglese knave o, molto più tardi, jack, in francese valet) sono rispettivamente «Hector», Ettore (principe di Troia),«La Hire», il soprannome di Etienne de Vignoles (comandante francese al tempo di Giovanna D'arco), «Ogier», ovvero Uggeri il Danese (un cavaliere di Carlomagno) e «Judas», Giuda Maccabeo (che guidò la rivolta ebraica contro i siriani).
Le regine sono «Pallas» (Pallade Atena), «Rachel», (Rachele la madre biblica di Giuseppe), «Argine» (di origine ignota, forse un anagramma di «regina») e «Judith», Giuditta (altra figura biblica).

Un'altra suggestiva interpretazione suggerisce che probabilmente Argine è una storpiatura di «Argeia», leggendaria principessa di Argo, Rachel sarebbe la storpiatura del nome «Ragnel», moglie di sir Gawain uno dei cavalieri della tavola rotonda. In questo modo i personaggi sarebbero equamente suddivisi se accettiamo anche l'ipotesi che in realtà La Hire sia la storpiatura di «Aulus Hirtius», Aulo Irzio, uno dei comandanti di Cesare.
La suddivisione è quindi:
  • personaggi biblici: David - Judith - Judas
  • personaggi della mitologia greca: Alexander - Argeia - Hector
  • personaggi di epoca romana: Caesar - Pallas - Aulus Hirtius
  • personaggi cristiani: Charles - Ragnel - Ogier
L'asso di picche ha un simbolo di solito più grosso e decorato degli altri, in una tradizione iniziata dopo una legge promulgata da Giacomo I d'Inghilterra che richiedeva una stampigliatura su quella carta come prova del pagamento della tassa sulla produzione delle carte da gioco.

Il fante di picche e quello di cuori sono disegnati di profilo e pertanto vennero soprannominati (nei paesi anglosassoni) one-eyed Jack («fante con un occhio solo»), mentre gli altri di fronte.

Il re di cuori ha alle volte una spada dietro alla sua testa e pertanto venne soprannominato re suicida. Originariamente era un'ascia che la figura brandiva e che si è trasformata a causa del deterioramento dei dettagli nel tempo.

In Inghilterra vengono usati i semi francesi, nominandoli hearts (cuori), clubs (bastoni, ma sono i fiori nostrani), spades (vanghe, a indicare le picche) e diamonds (quadri).

giovedì 22 novembre 2007

Jeep

Jeep e' in origine il famoso mezzo usato dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, un veicolo adatto per tutti i terreni e buono per qualunque situazione o come dicono gli americani "A General Purpose Vehicle".
La pronuncia dell'acronimo Ge.P. è appunto Jeep.
Dal 1987 è un marchio registrato della Chrysler.

Golf

Si ritiene comunemente che il golf sia originario della Scozia da dove si è poi diffuso nelle isole britanniche e di lì nel resto del mondo.
L'opinione diffusa che il nome del nuovo gioco per soli uomini inventato nel XIII° secolo derivi dall'acronimo:
Gentlemen
Only
Ladies
Forbidden
... è totalmente priva di fondamento.
L'origine della parola va piuttosto ricercata, seguendo un approccio etimologico negli idiomi olandesi medievali, nella parola "kolve" che significava mazza.
C'è un po' di diatriba quindi tra olandesi e scozzesi sulla paternità di questo gioco.
Le uniche cose certe sono che tra il 1300 ed il 1400 i traffici commerciali tra l'Olanda e la costa orientale della Scozia erano diffusissimi e fiorenti, quindi qualora un gioco un po' stravagante avesse preso piede in Scozia come in Olanda, la notizia avrebbe impiegato assai poco tempo a diffondersi in ambo le direzioni attraverso il Mare del Nord. Altro fatto certo fu l'importazione in Scozia di palline provenienti dall'Olanda ed il traffico in senso contrario di cleek (ferro 2, un tipo di mazza) scozzesi.

Cammelli?

Nel Vangelo di San Matteo si legge:

"E' più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli"

In realtà San Gerolamo, che tradusse dal greco al latino il testo, interpretò la parola "kamelos" come "cammello", mentre l'esatto significato è "grossa fune utilizzata per l'attracco delle navi".
Il senso della frase resta sostanzialmente lo stesso, ma acquista molta più coerenza. A parte ciò, si spiega perché gli scaricatori del porto di Genova si chiamano "camalli".

Cadaveri, Cimiteri e Beccamorti

Il termine italiano cadavere deriva dal latino cadaver, correlato al verbo cadere, che venne in seguito scritto come acronimo nella forma Ca. Da. Ver. che compariva sui sepolcri catacombali, rigorosamente anonimi, dei primi cristiani. L'acronimo è costituito dalle prime lettere di una frase latina:

...Ca(ro) Da(ta) Ver(mibus)...

che in italiano sta per "carne data (in pasto) ai vermi".

La parola cimitero deriva dal greco κοιμητήριον (koimetérion) che significa "luogo di riposo"(alla faccia del riposo!).

Il termine beccamorto è nato invece da questa singolare usanza:

Nel Medioevo, la vita media degli uomini era di 40- 45 anni e l'assistenza socio-sanitaria inesistente. Quando un uomo moriva, per certificarne la morte,veniva chiamato il "medico condotto", il quale per verificare l'effettivo decesso, usava infliggere dolore al deceduto; il modo più comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi (quasi sempre l'alluce). Nel dialetto del popolino, il "medico" assunse così il soprannome di "beccamorto". Questa pratica diede origine a un vero e proprio mestiere. La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre al primo figlio maschio ma, verso alla fine del medioevo, accadde qualcosa che cambiò il futuro dei beccamorti.Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio, la moglie partorì quattro figlie femmine. Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, chiese alla chiesa una dispensa per poter tramandare la professione alla sua figlia femmina, la quale dopo, aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto. Il caso volle che il suo primo morto fu un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso, alla fine prese una decisione... ...e nacquero le moderne "pompe funebri". ( :D )

OK

La locuzione Okay, scritta più frequentemente OK o O.K. indica positività, o comunque un assenso. L'espressione, di origine statunitense, viene considerata la parola più usata in tutto il mondo. In molti paesi occidentali, il gesto di O.K. è rappresentato dall'unione, a mo' di cerchio, del dito indice e del pollice. La prima apparizione certa dell'acronimo, nella forma "o.k.", risale al 23 marzo 1839 nel "Boston Morning Post".

Origine:

- Durante la Guerra di Secessione Americana nei bollettini dal fronte, sarebbe stata usata l'abbreviazione 0K, cioè "zero (che si può anche pronunciare "O") killed", "zero uccisi"

- Secondo un'altra opinione, starebbe per "Oll Korrect", cioè "all correct" scritto deliberatamente in modo sbagliato per enfatizzarne il significato

- Alcuni sostengono che OK sia semplicemente il contrario di KO, a cui conseguentemente si è assegnato il significato opposto

- Prima delle elezioni presidenziali del 1840 a New York venne fondato l'OK Club, un circolo di sostenitori del presidente democratico Martin Van Buren, il cui nome alludeva a "Old Kinderhook", nomignolo del presidente dal suo luogo di nascita, Kinderhook, New York

- Potrebbe derivare dalla lingua dei Choctaw, una popolazione nativa americana, dove figurava la parola "okeh" con la stessa pronuncia e lo stesso significato

- In lingua Bantu "uou-key" (trascrizione fonetica) sta per "certamente sì": l'espressione potrebbe così essere filtrata dalla lingua degli schiavi africani nell'uso americano.