venerdì 23 novembre 2007

Incubi e Succubi

Originariamente, secondo il folklore romano, un incubo (dal latino incubare , "giacere sopra") era un demone di aspetto maschile che giace sui dormienti, solitamente donne, per trasmettere sogni cattivi e talvolta per avere rapporti sessuali con esse. Questi demoni erano raffigurati aventi in testa un berretto conico, che talvolta perdevano mentre follegiavano. Colui che trovava uno di questi acquistava il potere di scoprire tesori nascosti.Gli incubi continuano ad essere presenti nelle leggende medievali dove la loro figura diventa più malvagia.L'incubo sottrae energia dalla donna con cui giace per trarne nutrimento, e nella maggior parte dei casi uccide la sua vittima o la lascia in pessime condizioni di salute.Si riteneva che a volte gli incubi concepissero dei figli con le donne che possedevano; una delle leggende più famosa di un tale caso è quella del mago Merlino, il famoso mago della leggenda di Re Artù.

Nelle leggende di Roma antica e poi del medievali, un succubo, o una succube, (dal latino succuba, "amante") è un demone di aspetto femminile che seduceva gli uomini (specialmente monaci) per avere rapporti sessuali. Secondo la leggenda i succubi assorbivano l'energia dell'uomo per alimentarsi, spesso portando alla morte l'indemoniato. Secondo altre versioni del mito, spingevano l'uomo al peccato con le loro tentazioni. Questa superstizione fu anche una spiegazione medievale per le eiaculazioni notturne che capitavano ai giovani in età pre-adolescenziale.
Secondo il Malleus Malleficarum o "Martello delle streghe", i succubi raccoglievano il seme degli uomini con cui giacevano, e gli incubi lo usavano per ingravidare le donne. Si supponeva che i figli così concepiti fossero più sensibili alle influenze demoniache.

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